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Nella primavera dei miei giorni io ti rivedrò, morbido adorato bocciolo. Quando il sole si sarà levato ed infine vedremo entrambi gli stessi raggi, ci sarà possibile amare la stessa terra ed essere abbracciati dallo stesso tepore.

Alla vista di ogni stormo di rondini, udremo nuovamente il coro dei passeri selvatici e questa volta saremo insieme. E, mentre le rondini si precipiteranno verso i nidi natii, noi ugualmente solerti migreremo nelle lande dei caldi piaceri. Il rutilante dardeggiare della nostra passione ci accompagnerà fino a sera e il buio non sarà rotto da nulla che non sia un nostro battito o un nostro boccheggiare.

Stringerà me e amerà te lo stesso dio. Più nulla parrà un male ai miei occhi.

Vorremo tingerci la pelle del nostro desiderio, ma innaturali esigenze ci terranno nascosti.

Questo vuole per noi la primaverile Fortuna.